Il Mininotiziario

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Dopo due anni di quasi sostanziale latitanza, con poche saltuarie apparizioni, il Mininotiziario America Latina dal basso fa la sua ricomparsa con l’intenzione di rispettare nel prossimo futuro una maggior frequenza e una impostazione un poco diversa. Questo primo numero del 2023 viene inviato alla mailing list già disponibile integrata da alcuni nuovi nomi.

Due parole di spiegazione del perché di questo downs and ups nell’ultimo biennio, con molte downs e poche ups. Chi lo edita è stato squilibrato nei suoi impegni tradizionali da alcuni fatti, in parte esterni alla sua volontà come la Pandemia, le vicende politiche sempre più precarie richiedenti un impegno politico locale più vivo (nel caso specifico ad es il 5G, la vaccinazione obbligatoria e, più recentemente, il ritorno della guerra e lo scompiglio economico conseguente); altri motivi invece sono più personali come l’accresciuto impegno per la collana di libri Ripensare il mondo edita da Mutus Liber, una casa editrice di nicchia aperta e libera, nella quale però hanno trovato adeguato spazio testi dedicati all’America Latina (negli ultimi due anni: Samuel Ruiz – L’Uomo e il Profeta, a cura di chi scrive; Murales zapatisti – Progetto di un mondo nuovo, in collaborazione con l’amico Roberto Bugliani e, in uscita prossimamente, Mondi altri e popoli in movimento. Dall’America Latina al Kurdistan di Raúl Zibechi). Ritrovato un diverso equilibrio nei propri impegni è riemerso il desiderio di rivitalizzare il Mininotiziario e di aggiornarne parzialmente le modalità e i contenuti.

Il lemma Mininotiziario America Latina dal basso resta pienamente valido però con attenzione accresciuta alle realtà di base: i popoli indigeni, le organizzazioni campesinas, i popoli afrodiscendenti, i combattivi movimenti delle donne e dei giovani. È in queste realtà che, ci sembra, risieda anche per noi in Italia il valore politico e sociale di uno sguardo su mondi altri, sia per una esigenza di giustizia delle nostre politiche tuttora permeate di spirito “coloniale”, sia per la loro creatività e volontà di resistenza all’omogeneizzazione culturale globalista di cui stiamo soffrendo. Ad esempio il femminismo latinoamericano con le sue specificità ci sembra poter apportare un contributo di critica e di stimoli a quello occidentale, allontanatosi dai suoi indirizzi iniziali, o il rifiorire nei popoli indigeni del concetto di buen vivir nelle sue varie formulazioni etniche indigene (sumak kawsay, sumak camaña e altre nel mondo andino o il concetto di comunalidad in quello indigeno messicano) dopo il rigetto delle fallaci promesse dello sviluppo, ci sembrano fornire elementi di autocritica alla nostra  consumistica aspirazione al  “sempre di più”.

Ci paiono questi alcuni apporti concettuali significativi al nostro asfittico “progressismo” ormai incapace di nuove costruttive immaginazioni e realizzazioni. Saremo meno attenti alle politiche a livello istituzionale e partitiche, che del resto trovano oggi un loro spazio in altri notiziari o blog, fra i quali ne citiamo alcuni in ordine sparso, da quello da tempo presente in rete del  Comitato Carlos Fonseca  a quello collettivo L’America latina, da quello individuale su facebook di Rodrigo Andrea Rivas o alle saltuarie notizie su fatti significativi pubblicate in vari altri notiziari quali comune-info, a quello cartaceo Itanica dell’Associazione Italia – Nicaragua, cui aggiungiamo  la rubrica curata da Davide Lifodi sul notiziario digitale La bottega del Barbieri e vari altri di cui non facciamo qui il nome perché l’elenco sarebbe lungo.

Tornando allo spirito del Mininotiziario, sono debitore a Samuel Ruiz, vescovo di San Cristóbal in Chiapas, di due linee guida derivate dalla sua sapiente ed efficace azione sociale e politica cui cercheremo di uniformarci:      

Più che ai singoli fatti ponete attenzione ai processi in cui essi avvengono”.       

Se le vostre analisi datano da più di due anni, gettatele: non servono più”.

Chi scrive è cosciente dei propri limiti e di quelli del Mininotiziario a cui ha dato vita fin dal 2009, e con questa consapevolezza intende proseguire, sperando di essere tuttavia utile a chi ha interesse per le vicende amerindie e per una riflessione a più ampio raggio rispetto al proprio ombelico.  

Febbraio 2023