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Le rivolte di ottobre

Ottobre è stato un mese di rivolte in tutto il mondo, e in America Latina molti paesi sono stati percorsi da manifestazioni e proteste, ognuna diversa come ci descrive Raúl Zibechi ne Le rivolte di ottobre.
In Ecuador si apre uno spiraglio per le Nazioni Indigene (riconosciute tali dalla Costituzione): il governo ha dovuto cedere di fronte alla determinazione nonviolenta delle Nazioni Indigene confederate nella Conaie che si erano preparate con obbiettivi chiari e organizzazione ferrea, presupposti irrinunciabili per costituire un fronte coeso. Pablo Davalos, economista ecuadoregno, sottosegretario al Ministero dell’Economia sotto il governo Correa e oggi assessore della Conaie, ci  racconta come ci sono arrivati. Raúl Zibechi invece analizza come si è messa in moto la macchina politica delle assemblee indigene che alimenteranno i dibattiti del prossimo venturo Parlamento dei popoli, che costruirà, attraverso una minga (lavoro collettivo) plurinazionale, una proposta di un nuovo modello economico che assicuri il sumak kawsay (vivere bene).

Buona lettura!

la redazione di camminar domandando

Pablo Dàvalos – Le nuove vie del potere. Verso il controllo totale della mente?

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E’ uscito un nuovo numero della collana “Voci da Abya Yala”:

Pablo Dávalos – Le nuove vie del potere. Verso il controllo totale della mente?

leggi direttamente sul sito

scarica in pdf : Pablo_Davalos_Le_nuove_vie_del_potere

Il testo ripercorre la storia della Società del Mont  Pèlerin, poco nota al grande pubblico, i cui nomi più noti fra i fondatori  sono quelli degli economisti liberisti Von Hayek e Von Mises ai quali, cammin facendo, si sono uniti molti, anzi troppi premi Nobel dell’economia. Questa società, che si riunisce annualmente, ebbe come obiettivo fondante  il rilancio del pensiero liberista nella forma oggi nota del neoliberismo e la distruzione delle teorie economiche keynesiane e marxiste. Essa, a quasi 70 anni dalla nascita, gode di ottima salute, infatti è cresciuta dai 38 membri iniziali (1947), tutti economisti, agli oltre 1000 attuali (2013) con ampia presenza di antropologi, sociologi, neuro-scienziati. Vinta la battaglia del pensiero neoliberista, il nuovo obbiettivo è lo svuotamento della politica tramite il controllo generalizzato della mente umana con l’aiuto delle neuro-scienze, un pericolo che ci sovrasta e del quale è necessario prendere coscienza.

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