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5G

Verso una società iper-connessa

Siamo tutti sotto la legge marziale per quanto riguarda le nostre comunicazioni, semplicemente non riusciamo a vedere i carri armati, ma ci sono […] Però internet è il nostro spazio.
(Julian Assange)

Nuove reti di comunicazione, internet delle cose, milioni di dispositivi collegati a tempo pieno, antenne ogni 100/200 metri sulla terra e migliaia di satelliti a bassa orbita in cielo per la trasmissione dei segnali… Stiamo entrando nella realtà assolutamente nuova di una società iper-connessa. Si parla ormai della “quarta rivoluzione industriale”, dominata dalle Tecnologie dell’Informazione e della Comunicazione (ICT, se vogliamo seguire la moda delle sigle in inglese).

Silvia Ribeiro, nel suo articolo Uno tsunami chiamato 5G, ci offre una breve sintesi della situazione.

Peter Bloom, nel suo articolo Reti 5G – Una prospettiva critica, oltre ad alcuni dati tecnici ci offre una panoramica generale  e alcune riflessioni sugli impatti delle nuove tecnologie sulle relazioni sociali ed economiche (privacy, sorveglianza, manipolazione, rischi di hackeraggio e via dicendo).

Ana Esther Ceceña, nel suo articolo Reti e trame di guerra, mette in luce le prospettive di quella che il Dipartimento della Difesa statunitense già nel 2003 chiamava “la guerra basata sulla rete”.

C’è un urgente bisogno di analisi, dibattito e azioni collettive sulla tempesta digitale che ogni giorno si intensifica, e sugli effetti già accertati che l’esposizione alle onde elettromagnetiche ha sul nostro corpo e sulla nostra salute.

Buona lettura,

la redazione di camminardomandando

SCIENZA MALATA

Sempre più spesso le innovazioni tecnologiche e scientifiche ci vengono  presentate come un incontrovertibile e benefico progresso, soluzioni da accogliere con entusiasmo, che ci renderanno la vita più facile e risolveranno problemi finora irrisolvibili.  Quasi sempre queste innovazioni consentiranno lauti guadagni ad alcuni. Dopo tutto, garantisce la Scienza!

Altrettanto spesso però, a queste squillanti e trionfali trombe della Scienza, rispondono altri scienziati che sollevano questioni che appaiono rilevanti e che illuminano le possibili, gravi conseguenze che queste innovazioni potrebbero avere sull’umanità tutta.

Pur se pensiamo che la scienza sia in grado di risolvere molti problemi (sempre che la ricerca sia libera da pressioni o conflitti d’interesse) crediamo anche che essa sia vera scienza quando non propugna dogmi ma si basa su ricerche sperimentali dimostrate e ripetibili, condotte con metodi validi di indagine e analisi, basate su dati raccolti e ordinati e comunicazione chiara e trasparente delle conclusioni. Conclusioni sempre discutibili alla luce di nuove evidenze, conoscenze o scoperte. Mettere in discussione, con l’onere della prova, verità date per scontate non è antiscientifico. Qualsiasi censura del dibattito scientifico, invece, è certamente controproducente per il pensiero scientifico stesso. E, in mancanza di certezze scientificamente provate, deve prevalere il principio di precauzione.

Silvia Ribeiro, ricercatrice del Gruppo ETC,  ci racconta come, sia nel caso dell’intelligenza artificiale che per quanto riguarda il 5G, gli scienziati siano tutto fuorché unanimi nel plauso a queste innovazioni e di quanto sia importante essere informati per non diventare le cavie consenzienti di esperimenti potenzialmente molto pericolosi oppure trovarsi ad accettare soluzioni che risolvono alcuni problemi mentre ne determinano di peggiori.

Continua intanto la publicazione degli editoriali di Gustavo Esteva su La Jornada dal Messico

Leggi sul blog:

2019 06 08 Le minacce della rete 5G

2019 07 06 L’intelligenza artificiale accresce il caos climatico

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