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Silvia Ribeiro

Messico – Il Sud resiste!

Di fronte all’imposizione di “grandi progetti” in vista di un presunto “sviluppo”, portatori di false promesse, di ingenti danni ambientali e di distruzione delle condizioni di vita e a volte della vita stessa degli abitanti delle zone interessate, le comunità indigene hanno organizzato una marcia che dal 28 aprile al 9 maggio ha attraversato 7 Stati messicani interessati dai progetti e si è conclusa con un Incontro internazionale “Capitalismo corporativo mondiale, Patriarcato planetario, Autonomie in ribellione”.

Si veda:

– la Cronaca della marcia

– il testo della Dichiarazione finale.

Con questa importante documentazione riprendiamo l’invio della nostra newsletter (che per vari motivi è rimasta in sospeso per un po’…).

Vi segnaliamo inoltre una nuova sezione che abbiamo aperto nel blog:

– il Mininotiziario America Latina dal basso, curato da Aldo Zanchetta e dedicato alle realtà di base: i popoli indigeni, le organizzazioni campesinas, i popoli afrodiscendenti, i combattivi movimenti delle donne e dei giovani. È in queste realtà che, ci sembra, risieda anche per noi in Italia il valore politico e sociale di uno sguardo su mondi altri, sia per una esigenza di giustizia delle nostre politiche tuttora permeate di spirito “coloniale”, sia per la loro creatività e volontà di resistenza all’omogeneizzazione culturale globalista di cui stiamo soffrendo.

Troverete inoltre sempre aggiornate le sezioni con gli articoli di Raúl Zibechi e Silvia Ribeiro su La Jornada.

Buona lettura!

Protettori della foresta

Per motivi contingenti, da un po’ di tempo non ci facciamo vivi con la nostra newsletter. Continuiamo tuttavia ad aggiornare il blog seguendo due filoni in particolare:

– gli articoli di Raúl Zibechi sui movimenti dal basso in America Latina e sulle cause profonde delle crisi socio-politiche attuali;

– gli articoli di Silvia Ribeiro sulle problematiche dell’agricoltura e del cibo, degli interessi globali sottostanti, della sovranità alimentare e delle minacce ambientali rappresentate in particolare dalla geoingegneria.

Oggi ti proponiamo la nostra traduzione di un testo di Charles Eisenstein: I protettori della foresta, a proposito dell’ennesimo assassinio di un indigeno ecuadoriano impegnato nella difesa della foresta pluviale dall’avanzata dell’estrattivismo petrolifero. Il testo è di particolare interesse in quanto invita a riflettere sulle cause profonde e su possibili soluzioni che vadano altrettanto in profondità.

Assalto al cibo

“Un attacco su più fronti è in corso da parte delle più grandi multinazionali dell’agroalimentare – spalleggiate da quelle dell’informatica e da altre – per appropriarsi del potere decisionale globale sulle politiche agricole e alimentari. Il tentativo è quello di riconfigurare il sistema della governance internazionale – attualmente basato su agenzie pubbliche e delle Nazioni Unite, come la FAO – e della ricerca agricola, per creare istituzioni globali gestite dalle transnazionali e dipendenti da esse, ma da cui si possano stabilire le politiche pubbliche valevoli per tutti i Paesi”. Questo l’incipit di Nuovo assalto al cibo, di Silvia Ribeiro, ricercatrice e direttrice del Gruppo ETC per l’America Latina. La Ribeiro è anche autrice degli altri due articoli che proponiamo, sempre su agricoltura, alimentazione e i continui tentativi di esproprio del controllo sociale sul cibo da parte dei Giganti Tecnologici, che mirano alla concentrazione di ogni processo e input (dalla terra al pane) fermamente in mano loro.

Nuovo assalto al cibo

Cibo digitale? No, grazie.

No al pane transgenico

Nuove tecnologie tra rischi e conflitti d’interesse

L’interessante Newsletter di luglio del Gruppo Etc espone i pregiudizi e i conflitti d’interesse nella relazione dell’IUCN (Unione Internazionale per la Conservazione della Natura) sulla biologia sintetica e gli organismi gene drive; riassume un’interessante ricerca sul sequestro di carbonio in atmosfera per ridurre gli impatti climatici e, sempre a proposito di manipolazione genetica (in questo caso si tratta delle zanzare geneticamente modificate introdotte il 1 luglio in Burkina Faso) ci ricorda che non sappiamo gran che sulle potenziali conseguenze a lungo termine dell’uso in natura di una tecnologia di estinzione, ma i rischi sono significativi.

Leggi alcuni estratti dalla Newslettedel Gruppo ETC
Leggi larticolo del Gruppo ETC su pregiudizi e conflitti di interesse nella relazione dell’IUCN

Silvia Ribeiro, ricercatrice del Gruppo ETC, in due brevi articoli aggiunge nuovi elementi alla conoscenza dei rischi delle coltivazioni transgeniche. In un altro articolo, segnala che la catastrofe climatica si fa sempre più vicina, ma con i possibili rimedi non ci siamo: L’Istituto Postdam per la Ricerca sugli Impatti Climatici, finanziato dal governo tedesco, il 18 luglio di quest’anno ha proposto un nuovo mega-progetto di geoingegneria che, nella sua enormità, rivela le reali dimensioni del disastro che ci aspetta.

 

SCIENZA MALATA

Sempre più spesso le innovazioni tecnologiche e scientifiche ci vengono  presentate come un incontrovertibile e benefico progresso, soluzioni da accogliere con entusiasmo, che ci renderanno la vita più facile e risolveranno problemi finora irrisolvibili.  Quasi sempre queste innovazioni consentiranno lauti guadagni ad alcuni. Dopo tutto, garantisce la Scienza!

Altrettanto spesso però, a queste squillanti e trionfali trombe della Scienza, rispondono altri scienziati che sollevano questioni che appaiono rilevanti e che illuminano le possibili, gravi conseguenze che queste innovazioni potrebbero avere sull’umanità tutta.

Pur se pensiamo che la scienza sia in grado di risolvere molti problemi (sempre che la ricerca sia libera da pressioni o conflitti d’interesse) crediamo anche che essa sia vera scienza quando non propugna dogmi ma si basa su ricerche sperimentali dimostrate e ripetibili, condotte con metodi validi di indagine e analisi, basate su dati raccolti e ordinati e comunicazione chiara e trasparente delle conclusioni. Conclusioni sempre discutibili alla luce di nuove evidenze, conoscenze o scoperte. Mettere in discussione, con l’onere della prova, verità date per scontate non è antiscientifico. Qualsiasi censura del dibattito scientifico, invece, è certamente controproducente per il pensiero scientifico stesso. E, in mancanza di certezze scientificamente provate, deve prevalere il principio di precauzione.

Silvia Ribeiro, ricercatrice del Gruppo ETC,  ci racconta come, sia nel caso dell’intelligenza artificiale che per quanto riguarda il 5G, gli scienziati siano tutto fuorché unanimi nel plauso a queste innovazioni e di quanto sia importante essere informati per non diventare le cavie consenzienti di esperimenti potenzialmente molto pericolosi oppure trovarsi ad accettare soluzioni che risolvono alcuni problemi mentre ne determinano di peggiori.

Continua intanto la publicazione degli editoriali di Gustavo Esteva su La Jornada dal Messico

Leggi sul blog:

2019 06 08 Le minacce della rete 5G

2019 07 06 L’intelligenza artificiale accresce il caos climatico

Nuove biotecnologie, nuovi virus patogeni

Due  articoli di Silvia Ribeiro, pubblicati da La Jornada, affrontano tematiche scottanti relative alle nuove biotecnologie:

Nuovi motivi per opporsi ai transgenici
Nuovi tranelli transgenici

Le ultime biotecnologie (CRISPR-Cas9, gene drive) che cominciano ad essere impiegate in vari paesi senza che ancora esista un largo consenso scientifico e neppure una regolamentazione decisa a livello internazionale sollevano nuove e gravi preoccupazioni. E’ notizia recente che ricercatori svizzeri impegnati nella modificazione genetica della mandioca con la tecnologia CRISPR-Cas9, hanno constatato la comparsa di un nuovo virus patogeno.
L’autrice degli articoli, Silvia Ribeiro, è direttrice per l’America Latina del Gruppo ETC, una fra le pochissime organizzazioni indipendenti a livello mondiale che studia tecnologicamente ed eticamente questi problemi e ne informa l’opinione pubblica.

 

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